domenica 8 marzo 2015

I Verdena a Catania, troppi biglietti e pochi posti..

Dall'attesa alla rabbia. In mezzo, la sensazione di essere stati presi in giro, il ricordo dell'aria irrespirabile e il sospetto di aver corso anche qualche pericolo in termini di sicurezza. Al centro delle critiche c'è l'organizzazione dell'evento svoltosi ieri sera al Barbara Disco Lab, che ha consentito l'accesso al locale anche dopo aver raggiunto la massima capienza: «È uno schifo - scrive un utente nella pagina Facebook dedicata al concerto – Venti euro per starsene all'ingresso, era meglio se mettevo il disco in macchina». I malumori, diffusisi già ieri non appena a molti era parso evidente che la lunga fila all'esterno del locale avrebbe significato qualcosa in più del prevedibile pienone, riguardano un po' tutti: da chi ha acquistato i biglietti diversi mesi addietro a chi ha deciso di partecipare all'ultimo momento facendo leva sulla possibilità di poter acquistare l'ingresso anche sul posto.


«È stata una delusione grandissima – racconta Tania - aspettavamo da mesi questo concerto. L'organizzazione avrebbe potuto dividere l'evento in due serate o evitare di staccare biglietti all'infinito. Non so com'è articolata la macchina organizzativa, ma di certo è lampante che secondo nessuna norma di sicurezza è lecito ammassare tante persone in questo modo». Tra coloro che si aspettavano di più dall'organizzazione, anche tanti giunti a Catania da altre città: «Ho fatto duecento chilometri per vederli – scrive Marta su Facebook – non si trattava di semplice calca da concerto, era proprio un fatto di sicurezza, per come è iniziato riteniamoci fortunati che non sia successo nulla. Non ci si poteva assolutamente muovere, in sala c'erano davvero quasi il doppio delle persone che avrebbe potuto contenere il locale». E così se per alcuni l'aver potuto ottenere il rimborso del biglietto direttamente al botteghino è servito almeno ad alleviare la delusione, per altri si è trattato di un'esperienza totalmente negativa: «Il fatto che i Verdena non ritornassero da anni (a Catania, ndr) non autorizza nessuno a far stare in condizioni disumane. Ho visto solo la bassista, e a tratti, poi sono uscita perché, nonostante fossi dietro, mancava l'aria» denuncia un'altra spettatrice.

Ad aver contribuito, inoltre, anche la mole di attrezzature necessarie alla realizzazione dell'evento: «Aver scaricato due camion di attrezzatura ci ha oggettivamente sorpresi. Ci siamo resi conto solo visivamente, purtroppo, che quel materiale avrebbe tolto, per forza di cose, spazio alla sala» spiegano i titolari, che tuttavia tengono a sottolineare come queste parole non siano un «tentativo di giustificarsi. Stava a noi tutti (e sottolineiamo tutti) non sottovalutare alcuno di questi aspetti e rendere il live quel meraviglioso spettacolo che poi è stato». Anche se non per tutti.

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