sabato 28 febbraio 2015

Ancora foto dal live al Velvet di Rimini.

Credits: www.rollingstone.it

Verdena @ Rimini (video)



Disponibili al banchetto dei concerti e su www.chaki.it le nuove t-shirt dei verdena.

Verdena @ Rimini 27/02/15


credits: Paolo De francesco

http://www.onstageweb.com/foto-concerto/verdena-rimini-27-febbraio-2015-foto/#figure-anchor
Verdena: la musica italiana non mi interessa
Intervista a Roberta


RIMINI - Anche le rockstar vanno dal commercialista. Becco Roberta Sammarelli in macchina, «sono appena uscita dal commercialista e ora mi dirigo all’Inps», e non diresti che è la scatenata bassista di uno dei gruppi tardorock più famosi del Paese.

Ma chi te l’ha fatto fare di fare la rocker? «La passione». Banale. «Non c’è altro. Avrò avuto quattordici anni, ho avuto una illuminazione: ho visto una band rock femminile e sono rimasta folgorata, mi sono detta, voglio fare questo, il mio sogno è fare questo».

La notizia è che dopo quattro anni i Verdena, band alternativa sotto contratto per un major (la Universal), escono con un nuovo album. Il progetto è complicato perché Endkadenz è uno e doppio: a fine gennaio è uscito il primo volume (tredici tracce, promosse dal singolo Un po’ esageri), in estate uscirà il secondo. «Sono 26 brani totali, in realtà volevamo uscire con un unico album, ma sarebbe stata davvero tanta, troppo musica. Così usciamo con i due “volumi”, a pochi mesi di distanza uno dall’altro». A cui legano due cicli di tour. Il primo volume del disco va in scena venerdì prossimo, 27 febbraio, al Velvet di Rimini (ore 22 si canta; info: velvet.it), un luogo che i Verdena conoscono bene, «ci siamo stati un sacco di volte, quei camerini li abbiamo frequentati parecchio».

Intanto: cosa significa Endkadenz? «Il concetto è di un compositore, Mauricio Kagel. Il quale, come “cadenza finale”, prevede che il suonatore di timpano si getti dentro lo strumento, sfasciandolo. Ci piaceva l’idea del musicista che entra nel suo strumento fino a distruggerlo».

Roberta non è molto carina nei confronti dei colleghi, e questo non può che farci piacere. Quando le chiedi se i Verdena hanno subito particolari influenze musicali, ti dice che «l’influenza più importante dei Verdena per questi dischi sono i Verdena. Ci siamo autoinfluenzati, lavorando tantissimo in studio». Riguardo allo stato della musica italiana, poi, ne sa a pacchi «sui gruppi locali di Bergamo, il mio paese», ma «non ho la più pallida idea di cosa si ascolti in Italia. Sono rimasta a Dente e alle Luci della Centrale Elettrica».

Ti piacciono? «Francamente non mi interessa molto la musica italiana». Signorile. Roberta ne ha anche per il Meeting degli indipendenti a Faenza. «Non ci andiamo perché siamo Universal, ci siamo stati una volta a ritirare un premio.

Ho avuto l’impressione che fosse assai autoreferenziale: siamo certi che il Mei rappresenti davvero quello che succede in Italia?». Non vi resta che il Festival di Sanremo, allora. «C’è poco da ridere: l’hanno scorso c’era Mauro Pagani tra i collaboratori, un amico, e abbiamo rischiato concretamente di esserci. Non avevamo ancora i pezzi giusti. Comunque, se ci andiamo è solo per toglierci uno sfizio, perché i parenti ci guardino in tivù. Ma non siamo in grado di vincere né di vendere. E non ci interessa». Radicale.
(D.B.)

credits: http://www.romagnanoi.it/news/home/1215645/Verdena--la-musica-italiana-non.html

Scaletta Rimini 27/02




foto © Mathias Marchioni http://mathiasmarchioni.com

venerdì 27 febbraio 2015

Endkadenz tour



Il fonico dei Verdena ci saluta cosi:

Vorrei ringraziare Alberto, Roberta e Luca dei Verdena per questi fantastici 15 anni con loro come fonico di sala, anni che mi hanno permesso di far parte di un progetto estremamente emozionante che ci ha visti crescere insieme.

Grazie anche a tutti voi che avete fatto parte di questo percorso: crew, organizzatori, giornalisti, fans. E' stato davvero strabello. Dopo tanti anni e' arrivato per me il momento di dedicarmi completamente alla www.oudimmoacousticdesign.com perchè l'attività sta crescendo e necessita ora del cento per cento del mio impegno.

E' stata una decisione sofferta e combattuta ma a volte la vita ci chiede di fare delle scelte che non possono più essere rimandate.

Verdena: oh, spaccate tutto anche senza di me! Mi raccomando: Destroy \m/ Ci vediamo all'Alcatraz! Davide “Brujo”
from: facebook

Intervista pre-concerto

Alberto, parte stasera l’Endkadenz Tour. Siete carichi?
Sì adesso sì, anche se fino a due giorni fa ti avrei risposto ‘oh mio dio!’. Finché non suoniamo la prima data, non posso risponderti definitivamente. È la prima data che ci fotte il cervello.

Siete usciti in un periodo quando il concetto di “indipendente” era qualcosa di ben definito, che dava un senso di appartenenza. Ascoltando il vostro ultimo disco mi sembra che siate rimasti coerenti con la vostra musica. Pensi che sia così? Sì, assolutamente. Anche se cerchiamo sempre nuovi modi di comporre, di suonare musica, di cercare nuovi spunti. Alla fine però siamo i Verdena. Non mi piace essere etichettato, neanche ai tempi mi piaceva esser considerato alternativo o indie anche perché noi abbiamo sempre fatto parte di una major. E poi, siamo alternativi rispetto a cosa? Devono essere gli altri gruppi gli alternativi dei Verdena!

Siete una band mainstream, ma continuate a prediligere i piccoli club e locali, dove naturalmente si registrano sold out, ma si rischia che molti fan restino alla porta…
Concerti nei localini li abbiamo sempre fatti, è una nostra scelta. Anche se partiamo facendo nove date nei palasport. O dovremmo fare come i Subsonica o Ligabue, che fanno dieci date in un anno negli stadi e poi stop? A noi piace suonar tanto, non ci piace chiudere la tournée con sole dieci date. Abbiamo bisogno di suonare tanto, quindi non potendo fare 200 volte l’Alcatraz, abbiamo deciso di esibirci in tanti locali piccoli dove possano vederci tutti. Facciamo gavetta, così magari poi siamo pronti anche per andare in Europa.

Quanto è importante il contatto con il vostro pubblico?
Mentre suoniamo è importantissimo. Nel senso che se ti trovi davanti un pubblico mogio, rischi che dopo 5 o 6 pezzi lo diventi anche tu e non è un bellissimo concerto. Il pubblico dà energia al gruppo come il gruppo dà energia al pubblico. È sicuramente una cosa che deve funzionare tutti insieme. Non è che il gruppo può spaccare il culo e basta, deve esserci anche un pubblico all’altezza. Dipende dai posti. Il rapporto è una figata se funziona. Comunque suoneremo in locali che possono contenere duemila persone, e nel giro di cinque mesi, quando poi ripartiremo in tour con il volume due di Endkadenz, chiunque vorrà vederci potrà farlo. Non penso che qualcuno rimarrà fuori!

Che repertorio eseguirete?
Sicuramente faremo molti pezzi dell’ultimo disco e poi una ricognizione dei vecchi album. Magari cinque o sei pezzi per ogni album, vorremmo fare scalette diverse tra di loro. La scaletta è ancora lì in lavorazione. È difficilissimo farla quest’anno…

Ci saranno cover?
Ci stiamo ragionando, anche perché abbiamo in programma qualcosa che riguarderà le cover. Però per questa tournée è difficilissimo fare scalette, se vogliam fare pezzi di tutti i dischi. Aggiungere una cover per adesso è un delirio, magari in estate.

Che musica ascolti prima di un concerto?

Non ascolto musica prima di un concerto, perché sennò mi vien da cantare e mi rovino la voce… però se proprio devo ascoltar musica prima di un concerto, penso che metterei su i Beach Boys. Prima di un concerto sono concentrato sul far star bene la mia voce.

C<b>on voi ci sarà anche un nuovo musicista. Come l’avete scelto?
È un ragazzo di Bergamo. Abbiamo messo un annuncio su un sito per musicisti, indicando che non era una perdita di tempo, con turni faticosi, segnando le nostre preferenze musicali, i Pink Floyd, i Melvins e anche i Verdena, ma senza dire chi eravamo. Fortunatamente non sono arrivati dei fan sfegatati… Volevamo qualcuno che fosse libero da qualsiasi progetto e che sapesse suonare chitarre, voce e tastiera. Se poi questa persona entra nel gruppo, bene.

Che tipo di concerti saranno?

La cosa bella è che in queste prime nove date ci saranno con noi, come gruppo spalla i Jennifer Gentle. Saranno concerti basati sulla psichedelia e sulla pazzia. Ci piace l’improvvisazione, come del resto è stato composto Endkadenz. Ci saranno momenti bui e altri pieni di luce. Comunque saranno concerti psichedelici, quasi teatrali.

Parliamo di te. C’è qualcosa che ti piace e che pensi spiazzerebbe sicuramente i tuoi fan?
Mi piacciono tutti i singoli di Katy Perry o quasi tutti perlomeno, non mi dispiacciono alcune cose di Kanye West, non musica indipendente come si potrebbe credere… ascolto molto pop, anche cose anni 80 che penso ai nostri fan non piacciano. Ascolto grandi classici, i miei vinili sono tutti classiconi, arrivo agli Arcade Fire come modernismo.

Come descriveresti questi anni trascorsi con i Verdena?
A me sembra di aver dato completamente la gioventù ai Verdena. È da quando avevamo 13 anni che siamo chiusi in sala prove. Non sono mai andato alla domenica al cinema, non sono mai andato fuori con gli amici, non esco il sabato sera. Direi che descrivere questi anni è arduo: anni dedicati esclusivamente alla musica. Dopo l’infanzia abbiamo iniziato a suonare io e mio fratello e non ci siamo mai fermati. Non abbiam fatto una vita mondana. Abbiamo perso molti amici per questo, anche se molti ne abbiamo acquistati nel frattempo. Siamo alla ricerca della perfezione da quando abbiamo iniziato.

Non traspare molto entusiasmo, sembra quasi che ti sia sacrificato…
No, siamo strafelici per come è andata. Siamo ancora increduli. Siamo degli artigiani della musica, e ci è andata bene. Siamo assolutamente felici di come sono andati questi anni. Penso abbiamo fatto bene a proiettarci in sala prove durante la gioventù. Ce l’abbiamo messa tutta. Sappiamo che non succede a tutti e questo ci rende orgogliosi. Direi che siamo saliti sull’ultimo treno utile, quando la tv passava i video e la musica vendeva.

Il volume due è già pronto?
Sì, era già pronto con il volume 1. Ho letto sui giornali che Endkadenz Vol. 2 dovrebbe uscire in estate, invece uscirà tra un paio di mesi, credo per il 5 maggio.
from:Alberto, parte stasera l’Endkadenz Tour. Siete carichi?
Sì adesso sì, anche se fino a due giorni fa ti avrei risposto ‘oh mio dio!’. Finché non suoniamo la prima data, non posso risponderti definitivamente. È la prima data che ci fotte il cervello.

Siete usciti in un periodo quando il concetto di “indipendente” era qualcosa di ben definito, che dava un senso di appartenenza. Ascoltando il vostro ultimo disco mi sembra che siate rimasti coerenti con la vostra musica. Pensi che sia così? Sì, assolutamente. Anche se cerchiamo sempre nuovi modi di comporre, di suonare musica, di cercare nuovi spunti. Alla fine però siamo i Verdena. Non mi piace essere etichettato, neanche ai tempi mi piaceva esser considerato alternativo o indie anche perché noi abbiamo sempre fatto parte di una major. E poi, siamo alternativi rispetto a cosa? Devono essere gli altri gruppi gli alternativi dei Verdena!

Siete una band mainstream, ma continuate a prediligere i piccoli club e locali, dove naturalmente si registrano sold out, ma si rischia che molti fan restino alla porta…
Concerti nei localini li abbiamo sempre fatti, è una nostra scelta. Anche se partiamo facendo nove date nei palasport. O dovremmo fare come i Subsonica o Ligabue, che fanno dieci date in un anno negli stadi e poi stop? A noi piace suonar tanto, non ci piace chiudere la tournée con sole dieci date. Abbiamo bisogno di suonare tanto, quindi non potendo fare 200 volte l’Alcatraz, abbiamo deciso di esibirci in tanti locali piccoli dove possano vederci tutti. Facciamo gavetta, così magari poi siamo pronti anche per andare in Europa.

Quanto è importante il contatto con il vostro pubblico?
Mentre suoniamo è importantissimo. Nel senso che se ti trovi davanti un pubblico mogio, rischi che dopo 5 o 6 pezzi lo diventi anche tu e non è un bellissimo concerto. Il pubblico dà energia al gruppo come il gruppo dà energia al pubblico. È sicuramente una cosa che deve funzionare tutti insieme. Non è che il gruppo può spaccare il culo e basta, deve esserci anche un pubblico all’altezza. Dipende dai posti. Il rapporto è una figata se funziona. Comunque suoneremo in locali che possono contenere duemila persone, e nel giro di cinque mesi, quando poi ripartiremo in tour con il volume due di Endkadenz, chiunque vorrà vederci potrà farlo. Non penso che qualcuno rimarrà fuori!

Che repertorio eseguirete?
Sicuramente faremo molti pezzi dell’ultimo disco e poi una ricognizione dei vecchi album. Magari cinque o sei pezzi per ogni album, vorremmo fare scalette diverse tra di loro. La scaletta è ancora lì in lavorazione. È difficilissimo farla quest’anno…

Ci saranno cover?
Ci stiamo ragionando, anche perché abbiamo in programma qualcosa che riguarderà le cover. Però per questa tournée è difficilissimo fare scalette, se vogliam fare pezzi di tutti i dischi. Aggiungere una cover per adesso è un delirio, magari in estate.

Che musica ascolti prima di un concerto?

Non ascolto musica prima di un concerto, perché sennò mi vien da cantare e mi rovino la voce… però se proprio devo ascoltar musica prima di un concerto, penso che metterei su i Beach Boys. Prima di un concerto sono concentrato sul far star bene la mia voce.

C<b>on voi ci sarà anche un nuovo musicista. Come l’avete scelto?
È un ragazzo di Bergamo. Abbiamo messo un annuncio su un sito per musicisti, indicando che non era una perdita di tempo, con turni faticosi, segnando le nostre preferenze musicali, i Pink Floyd, i Melvins e anche i Verdena, ma senza dire chi eravamo. Fortunatamente non sono arrivati dei fan sfegatati… Volevamo qualcuno che fosse libero da qualsiasi progetto e che sapesse suonare chitarre, voce e tastiera. Se poi questa persona entra nel gruppo, bene.

Che tipo di concerti saranno?

La cosa bella è che in queste prime nove date ci saranno con noi, come gruppo spalla i Jennifer Gentle. Saranno concerti basati sulla psichedelia e sulla pazzia. Ci piace l’improvvisazione, come del resto è stato composto Endkadenz. Ci saranno momenti bui e altri pieni di luce. Comunque saranno concerti psichedelici, quasi teatrali.

Parliamo di te. C’è qualcosa che ti piace e che pensi spiazzerebbe sicuramente i tuoi fan?
Mi piacciono tutti i singoli di Katy Perry o quasi tutti perlomeno, non mi dispiacciono alcune cose di Kanye West, non musica indipendente come si potrebbe credere… ascolto molto pop, anche cose anni 80 che penso ai nostri fan non piacciano. Ascolto grandi classici, i miei vinili sono tutti classiconi, arrivo agli Arcade Fire come modernismo.

Come descriveresti questi anni trascorsi con i Verdena?
A me sembra di aver dato completamente la gioventù ai Verdena. È da quando avevamo 13 anni che siamo chiusi in sala prove. Non sono mai andato alla domenica al cinema, non sono mai andato fuori con gli amici, non esco il sabato sera. Direi che descrivere questi anni è arduo: anni dedicati esclusivamente alla musica. Dopo l’infanzia abbiamo iniziato a suonare io e mio fratello e non ci siamo mai fermati. Non abbiam fatto una vita mondana. Abbiamo perso molti amici per questo, anche se molti ne abbiamo acquistati nel frattempo. Siamo alla ricerca della perfezione da quando abbiamo iniziato.

Non traspare molto entusiasmo, sembra quasi che ti sia sacrificato…
No, siamo strafelici per come è andata. Siamo ancora increduli. Siamo degli artigiani della musica, e ci è andata bene. Siamo assolutamente felici di come sono andati questi anni. Penso abbiamo fatto bene a proiettarci in sala prove durante la gioventù. Ce l’abbiamo messa tutta. Sappiamo che non succede a tutti e questo ci rende orgogliosi. Direi che siamo saliti sull’ultimo treno utile, quando la tv passava i video e la musica vendeva.

Il volume due è già pronto?
Sì, era già pronto con il volume 1. Ho letto sui giornali che Endkadenz Vol. 2 dovrebbe uscire in estate, invece uscirà tra un paio di mesi, credo per il 5 maggio.
from: ilfattoquotidiano.it

www.verdena.com

giovedì 26 febbraio 2015



Da domani disponibile presso il merchandising ufficiale: http://www.chaki.it/verdena/
L'illustrazione è realizzata da Alice Schiavone (http://cargocollective.com/aliceschiavone), mentre la stampa è affidata a CORPOC (https://www.facebook.com/ccoorrppoocc)

Si tratta di una serigrafia a 4 colori, realizzata a mano su carta Modigliani 320gr.
Edizione limitata di 200 copie, numerate e firmate dal gruppo.
Saranno disponibili poco più di 20 pezzi a data.

Verdena @ Acoustic - Feltrinelli MIlano

mercoledì 25 febbraio 2015


Mancano ormai pochi giorni alla partenza del Tour di 'Endkadenz Vol.1'.
Si parte questo Venerdì e sabato dal Velvet di Rimini e dal Rivolta di Marghera (VE).
Bologna, Catanie e Milano già SOLD OUT.
DNA Concerti

lunedì 23 febbraio 2015

I Verdena raccontano il nuovo disco ad Echoes


Durante la puntata di Echoes del 19 febbraio 2015 abbiamo intervistato Alberto Ferrari, frontman del gruppo alternative rock italiano Verdena.

Uscito il 27 gennaio, “Endkadenz Vol 1” (pubblicato dalla Black Out/Universal) è il sesto lavoro in studio della band bergamasca, il loro ritorno sulla scena dopo quattro anni di silenzio. Nuove sonorità, ma sempre la stessa grinta per lo psichedelico trio di Albino. Un disco dalle mille sfaccettature musicali e dai testi ambigui al massimo con il quale i Verdena sembrano reinventarsi senza tuttavia perdere la personalità che li contraddistingue dagli inizi. Una vera novità da non perdere in questo 2015.

Alberto ci ha raccontato del nuovo disco diviso in due parti, del passato e del futuro del gruppo, di ciò che lo ispira, dei suoi gusti musicali e di tante altre cose. Non vi resta che ascoltare il podcast!



Sono stati lunghi questi quattro anni di pausa dall'ultimo disco? Un artista o un gruppo di artisti sentono davvero quest'attesa da parte del gruppo e se sì, come la vivete?

«Solo quando il disco è pronto iniziamo a sentire dei pesi, delle responsabilità. Durante la lavorazione no, non ci pensiamo assolutamente. Cerchiamo di non farci dimenticare dal pubblico, tirando fuori un bel disco.»

Da cosa trae ispirazione Alberto Ferrari dei Verdena? E da cosa traeva ispirazione l'Alberto di dieci anni fa?

«Dieci anni ho avuto un periodo di cambiamenti, anche brutti. Comunque traggo ispirazione da un viaggio, da un libro... Tutto. E' una cosa che viene improvvisamente.»

L'Henhouse è il vostro studio di registrazione che alle origini era un pollaio, nasce come pollaio e poi diventa studio di registrazione. Come procede? Com'è nata l'idea di cominciare questo progetto?

«Prima ancora di essere un pollaio era una mensa di una scuola nell'ottocento. Una scuola di dieci alunni perchè il paesino era proprio piccolo. Procede bene. E' molto piccolo il posto, mi ha stufato (ride NdR). Vorrei un posto più grande.»

La vostra musica non mette in primo piano la voce. E' una vostra scelta oppure è una cosa che vi viene naturale?

«Tutti la sentono poco presente, invece secondo me è alta (ride NdR). La voce è importante. Non è mai un riff o un qualsiasi strumento a decidere se il pezzo è buono. E' la voce.»

Quali sono i gusti musicali dei Verdena? Cosa ascoltavate da adolescenti?

«Io ascoltavo i Beatles. Mi regalarono una cassetta ed ho ascoltato solo lei per sei anni (ride NdR). Poi sono arrivati i Nirvana. Mio fratello ascoltava i Guns 'n' Roses ma io non li sopportavo. Un giorno sono tornato a casa con "Nevermind" e da quel giorno non ha più sentito i Guns 'n' Roses (ride di nuovo NdR).»
"Endkadenz": perché questo nome? Da dove deriva?"

«"Endkadenz" è il colpo finale di un concerto di Mauricio Kagel, un compositore di musica classica. Lui faceva questo assolo sui timpani. Erano sei timpani. Sui primi cinque rullava tantissimo e poi si buttava sul sesto con tutto il corpo e doveva rimanere fermo per cinque minuti. Ci piace l'idea che il disco sia descritto con questa immagine.» Anticipazioni su "Endkadenz Vol.2"?

«Nel Vol.2 abbiamo cercato di bilanciare le distorsioni, i suoni puliti, gli acustici. In poche parole sarà un disco della stessa forma, ma un po' diverso, anche perché i pezzi sono sempre diversi tra di loro. Noi poi non ce la facciamo a seguire un filone. Il secondo volume è un po' più matto (ride NdR), un po' più divertente. Io lo preferisco al primo. Infatti sono un po' arrabbiato che non si sia potuto ascoltare subito, ad una settimana di distanza magari. Mi piacerebbe uscisse prima.»

credits*: http://www.radioliberatutti.it/musica/artisti/item/1050-verdena-endkadenz

venerdì 20 febbraio 2015



PH:Paolo De Francesco

Nuove date


27 marzo – Torino Cap 10100 – Spazio 211 presenta
 prevendite: www.piemonteticket.it – www.ticket.it

28 marzo – Pordenone Il Deposito
 prevendite: www.mailticket.it/evento/4649

31marzo – Cosenza – Teatro Auditorium Unical
 prevendite: www.inprimafila.net

01 aprile – Pulsano (TA) Villanova
 prevendite: www.ciaotickets.com

03 aprile – Fontaneto d’Agogna (NO) Phenomenon
 prevendite: www.ciaotickets.com e www.ticketone.it

04 aprile – Siena Sonar
 prevendite www.boxol.it

10 aprile – Brescia Latteria Molloy
 prevendite: www.mailticket.it/evento/4664

11 aprile – Ravenna Bronson
 prevendite: www.vivaticket.it

17 aprile – Grottammare (AP) Container
 prevendite: www.ciaotickets.com

18 aprile – Perugia Urban
 prevendite: www.urbanclub.it

23 aprile – Lugano Studio Foce
 prevendite: www.eventbrite.it

24 aprile – Livorno Cage
 prevendite: www.bookingshow.it

25 aprile – Genova Festival Supernova


prevendite: www.happyticket.it

27 aprile – Trieste Teatro Miela

prevendite: www.vivaticket.it

*TUTTI I LIVE A 12 EURO, TRANNE LUGANO (12 CHF) e GENOVA (15 EURO).

giovedì 12 febbraio 2015

Intervista a Luca



B.D. – Ciao Luca come stai? Tutto o.k.?

LUCA – Ciao, tutto bene si, tutto apposto.

B.D. – Noi trasmettiamo dalla Sicilia e collaboriamo con il vostro ufficio stampa, La Fleisch, che ci ha permesso di realizzare questa intervista. Cominciamo subito. Titoli come "nevischio", "diluvio" riportano ad una condizione climatica. Visto che avete speso tantissimo tempo in studio quanto i cambiamenti climatici, e le stagioni stesse, hanno influito su Endkadenz vol 1 e 2 o in generale sugli altri lavori?

B.D. – Noi trasmettiamo dalla Sicilia e collaboriamo con il vostro ufficio stampa, La Fleisch, che ci ha permesso di realizzare questa intervista. Cominciamo subito. Titoli come "nevischio", "diluvio" riportano ad una condizione climatica. Visto che avete speso tantissimo tempo in studio quanto i cambiamenti climatici, e le stagioni stesse, hanno influito su Endkadenz vol 1 e 2 o in generale sugli altri lavori?

LUCA - Ma non penso molto in realtà, anche perché non abbiamo finestre in sala prove e in studio quindi praticamente non vediamo mai fuori. Però vabbé quando esci e vedi la neve è sempre bello

B.D. - In solo un grande sasso c'era "Cara prudenza" che ti riporta alla "Dear Prudence" dei Beatles. Il suicidio dei samurai è anche una canzone dei nirvana (epoca pre-bleach). In requiem abbiamo “Non prendere l'acme Eugenio” che è la traduzione di “Don't take the axe eugene” dei Pink floyd e dopo abbiamo il tuo attacco su “Il Gulliver” che è una chiara citazione a "rock and roll dei Led Zeppelin. In wow l'attacco di “Rossella roll over” è “o-bla-dì o-bla-dà” dei già citati Beatles. In endkadenz vol. 1 non ho sentito nessuna citazione. E' così o mi sbaglio? O le avete lasciate tutte per il Vol.2?

LUCA - E cavoli! Adesso è dura… non ce l’ho mica tanto presente il Vol. 2 in testa perché è un po’ che non l’ascolto però …cavoli, cavoli… dovrei avere sotto mano i pezzi ma non ce l’ho. Adesso come adesso non mi viene in mente se c’è qualcosa di quel tipo, penso di no comunque, penso di no…

B.D. - Senti Luca, avremmo una curiosità noi di BLACK DOG vorremmo sapere se è cambiato qualcosa rispetto al wow tour sul tuo settaggio della batteria? Userai sempre il synth e certe campionature?

LUCA – Si. Quest’anno avrò qualche robina in più perché avrò una tastiera in più, oltre ai synth, e poi farò qualche cosina come dei loop con dei pedali loop e poi probabilmente userò anche una Roland per i pezzi tipo “Sci desertico”… perché abbiamo delle robe elettroniche quest’anno. E basta, poi effetterò anche un po’ la batteria attraverso un microfono, sempre attraverso i miei pedali. Avrò un piatto in più ed altre due, tre robine in più… e basta!

B.D. - Come abbiamo potuto vedere, per adesso Endkadenz tour ha solamente nove date, pochine rispetto il mastodontico wow tour. Come mai Luca?

LUCA – No ma è solo l’inizio perché poi dovrebbe partire l’altra parte di tour dal 27 marzo al 27 aprile, hai capito? Poi dopo uscirà il secondo volume e poi si partirà con l’estivo per promuovere soprattutto il volume due e poi se tutto va bene faremo anche ottobre, novembre… stiamo ancora pensando un po’ come fare, però diciamo che queste date qua volevamo provare a fare otto, nove date attaccate, più o meno, in posti un po’ grandi e vedere cosa succedeva insomma.

B.D. - Ascoltando il vostro nuovo lavoro non abbiamo potuto tralasciare il fatto che ci sembri un tantino complicato da riprodurre live, soprattutto brani come “Rilievo” o “Puzzle”. Come suonerà endkadenz dal vivo, ancora più potente?

LUCA – Ma in realtà non sono così difficili da riproporre, ci vuole solo un attimino di prove in più ma in realtà questi pezzi qua secondo me sono abbastanza molto “live”. Tutti e due i volumi di endkadenz sono molto suonabili live, proprio perché sono stati composti in sala prove tutti e tre insieme capisci? Il lavoro duro lo dovrà fare un po’ il quarto (elemento) che si deve imparare un po’ di sovra incisioni che abbiam fatto noi. Però in generale sta uscendo abbastanza bene… abbiamo avuto qualche problema su “Funeralus” che è l’ultima del disco. Si, si però ve bene! “Rilievo” mi piace, è un pezzo che viene fuori molto bene dai.

B.D. - Hey Luca hai mai visto il film “Le iene” di quentin tarantino? Perché a metà film c'è un brano degli Blue swede intitolato “hooked on a feeling” che richiama la parte vocale tribale-mantrica del finale di rilievo..può darsi? Ho è solamente la nostra mente malata che ci ha portato ad accostare i due brani?

LUCA – A si? Non l’ho presente per adesso… Le iene di Tarantino… Si interessante l’andrò a vedere. Ma te dici tutta quella parte finale con il coro che fa: “Weee weee weee ahhh” quelle robe lì?

B.D. - Dal 2004 cioè dal suicidio del samurai, avete deciso di auto produrvi e il produttore a tutto gli effetti è diventato tuo fratello Alberto... come mai questa scelta?

LUCA – E’ stata una cosa naturale perché prima del 2004 noi facevamo degli ep, non so se ti ricordi, e già li registrava mio fratello con dei mezzi molto molto scarsi e pian piano si è appassionato di questa cosa, delle registrazioni e di tutte queste cose, ed allora abbiamo preso un mixer nel 2004 ed abbiamo proposto alla Universal, la nostra casa discografica, se potevamo farlo noi e allora basta… Penso che sia stata una cosa naturale, non ci abbiam pensato troppo. Poi, col senno di poi, naturalmente è bello perché possiamo sperimentare tante cose, hai capito?

B.D – Si. Una scelta ardua che poi però ha pagato perché voi avete fatto, secondo noi, dei capolavori!

LUCA – Siii… Penso anch’io che sia stata una bella scelta. E’ stata molto naturale, ci siamo lanciati… mi ricordo nel 2004, quando abbiam fatto il primo, eran tutti preoccupati di questa cosa, che lo facessimo noi insomma, però alla fine è andata bene dai.

B.D. - Cosa dobbiamo aspettarci da Endkadenz Vol. 2?

LUCA – Ehhh… è molto interessante. Da un lato ha delle robe più malate del Volume 1 e da un lato è anche più… è un po’ più “frizzante”, nel senso che è un po’ più “colorato” diciamo, un po’ meno oscuro del Volume 1. Queste sono le cose che mi vengono in mente, no no… è molto interessante il volume 2 secondo me, molto molto… Ci son delle cose con il piano che noi non abbiam mai fatto, bello… lo ritengo molto interessante infatti ci son dei bei pezzi molto melodici e un album meno oscuro, lo abbiamo già detto molto spesso questa cosa. E’ meno oscuro del volume 1 secondo me.

B.D – Bene, bene avete cercato di essere più “estivi” visto che l’estate sarà la stagione di lancio per endkadenz Vol. 2!!!

Ti ringraziamo e ti abbracciamo e ci vediamo il 10 marzo all’estragon di Bologna.

LUCA – Ok ragazzi ci vediamo all’estragon! Ciao e grazie!
credits* "rock randagio Siculo ed Internazionale".

sabato 7 febbraio 2015

lunedì 2 febbraio 2015

Live negli stores



credits: Webradio WR8.

Verdena (FunClub)(facebook)

Daniele L. Bianchi