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Chi era Giuseppe Chiara e chi è oggi?
È un po'
complicato rispondere. Musicalmente parlando ho iniziato a suonare la
chitarra da autodidatta quando avevo 14 anni. A 20 mi sono iscritto al Cpm di Milano per approfondire un po' il jazz e la teoria musicale. Lì ho conosciuto Ekat Bork,
un'artista russa/svizzera con la quale ho suonato per circa due anni,
in Italia e in Europa. Il resto mi sa che lo sapete già...
Ci
racconti il giorno in cui hai messo a fuoco i proprietari della
fantomatica inserzione? Come ti sei sentito? Anche se sembrerà una
domanda scontata; conoscevi i Verdena anche prima di diventare uno di
loro?
Ho scoperto i Verdena
quando ero in terza media e da allora sono sempre stati uno dei miei
gruppi di riferimento, quindi come puoi immaginare è stato abbastanza
uno shock. Prima di ricevere l'email "rivelazione" non
avevo neanche osato immaginare che potessero essere loro, ma subito dopo
ho fatto 2+2 rileggendo l'annuncio e non ho avuto nessun
dubbio. Ovviamente ero felicissimo e incredulo, cosa che dura tutt'ora;
spesso durante i concerti ripenso a quanto sia assurdo quello che mi è
successo.
Entrare
in una band con uno storico così importante, una struttura equilibrata e
una forte personalità non dev'essere facile. Come hai gestito
emotivamente questo ingresso?
All'inizio
ero abbastanza teso, sentivo di avere una grossa responsabilità ed ero
anche incuriosito da come avrebbero reagito i fan al mio ingresso nella
band. Il mini tour nelle Feltrinelli mi ha aiutato molto a
rompere il ghiaccio, visto che spesso arrivavamo sul posto e la gente
era già quasi tutta lì ed assisteva anche al soundcheck. Dopo la prima esibizione a Milano, in cui ero bianco come un cadavere, la tensione è sempre andata scemando per fortuna.
Come descriveresti Alberto, Roberta e Luca?
Sono tre personalità molto forti. Comunque sono molto alla mano, mi ci sono trovato subito bene.
Con quale brano ti identifichi di più dell'intera produzione Verdeniana?
Non riesco a identificarmi in un brano in particolare; sono molto affezionato a Spaceman perché è quello che me li ha fatti conoscere. Quando avevo 15 anni è uscito Il Suicidio dei Samurai e brani come Glamodrama, Phantastica, Far Fisa e 17 Tir nel Cortile hanno contribuito a formare i miei gusti musicali e il mio suono come chitarrista. Comunque in generale Wow è il disco in cui mi ritrovo di più, lo ritengo un capolavoro (Per Sbaglio, Le Scarpe Volanti, Miglioramento, Castelli Per Aria, Nuova Luce sono i miei brani preferiti) e ci sono affezionato anche perché l'ho studiato da cima a fondo, mentre attendevo il responso, per capire se sarei stato in grado di eseguire tutte le parti. L'ultimo brano che mi ha colpito molto invece è stato Vivere di Conseguenza, uno dei più belli da suonare dal vivo.
Sono tre personalità molto forti. Comunque sono molto alla mano, mi ci sono trovato subito bene.
Con quale brano ti identifichi di più dell'intera produzione Verdeniana?
Non riesco a identificarmi in un brano in particolare; sono molto affezionato a Spaceman perché è quello che me li ha fatti conoscere. Quando avevo 15 anni è uscito Il Suicidio dei Samurai e brani come Glamodrama, Phantastica, Far Fisa e 17 Tir nel Cortile hanno contribuito a formare i miei gusti musicali e il mio suono come chitarrista. Comunque in generale Wow è il disco in cui mi ritrovo di più, lo ritengo un capolavoro (Per Sbaglio, Le Scarpe Volanti, Miglioramento, Castelli Per Aria, Nuova Luce sono i miei brani preferiti) e ci sono affezionato anche perché l'ho studiato da cima a fondo, mentre attendevo il responso, per capire se sarei stato in grado di eseguire tutte le parti. L'ultimo brano che mi ha colpito molto invece è stato Vivere di Conseguenza, uno dei più belli da suonare dal vivo.
Sei un musicista, dunque un creativo.. dunque di sicuro hai scritto e scrivi musica: Confermi?
Confermo.
Cosa scrivi di solito? Che genere ti ispira? Hai proposto qualcosa di tuo su cui lavorare con Alberto, Roberta e Luca?
Quando sono
da solo registro molte bozze, che mi piace poi sviluppare insieme ad
altri, jammandoci su. Avevo un progetto iniziato da poco con altri due
musicisti ("Demian Walrus"), che ovviamente per un po' dovrà
rimanere fermo, ma ho intenzione di portarlo avanti. Come generi mi
lascio influenzare un po' da tutto, Grunge, Psichedelia, Pop, Elettronica, Funk... Con i Verdena spesso facciamo delle belle jam alle prove ma per ora siamo comunque molto concentrati sul tour.
Passiamo a questo nuovo album. Il suono di Endkadenz è una cosa che fa impazzire gli impianti.
Come vi regolate dal vivo con una scaletta così articolata, con suoni così diversi e complessi?
Ci tenete
ad essere fedeli al disco, ve ne fottete tanto avete dei gran tecnici
al mixer oppure tirate giù i muri suonando su equilibri così labili da
rischiare tracolli di "larsenn" sfonda timpani?
Insomma, per dirla bene.. Quanta attenzione prestate ai vari set-up e
quanto margine di errore sui suoni vi concedete quando siete live?
I suoni
sono ricreati nel modo più fedele possibile. La cosa più complicata è
stata creare una scaletta con un giusto equilibrio fra i suoni dei brani
vecchi e nuovi, e allo stesso tempo ridurre al minimo i tempi morti fra
un pezzo e l'altro, dovuti ai molti cambi di strumentazione.
Vita da tour: come impiegate il cazzeggio time?
Nel dvd di "Wow" abbiamo visto scene da gita delle superiori, seguendovi un pò in questo tour ho visto Nora correre attorno al Velvet di Rimini, Luca fare lo zietto, insomma sempre un approccio molto morbido, molto umano...nessun albergo dato alle fiamme per intenderci...
Sì, diciamo che i day-off capitano raramente, quindi la normale routine sarebbe: viaggio - soundcheck - cena - concerto. Nei tempi morti si sta comunque intorno al palco e dopo aver suonato si beve qualcosa in camerino o in hotel, spesso tiriamo l'alba, ma è comunque tutto molto tranquillo, niente televisori lanciati dalle finestre! Nei giorni liberi quando si può si va in spiaggia, a visitare un po' le città o nei negozi di dischi.
Una domanda retorica che lasceremo senza risposta ma che ci teniamo a farti. Sei cosciente che sei stato uno dei musicisti più invidiati di questo inizio anno?
Eh sì mi rendo conto di essere stato fortunato. Comunque di pomodori marci non me ne hanno ancora tirati, è un buon segno!
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