venerdì 24 luglio 2015

«Non fate i sunì»: il post dei Verdena scalda i bresciani

«Non fate i sunì». È bastata questa breve frase per creare un piccolo caso sulla pagina Facebook dei Verdena. Per invitare i bresciani a partecipare al loro concerto di stasera in Castello, al MusicalZOO, la band bergamasca ha utilizzato un’espressione classica della rivalità calcistica tra tifosi dell’Atalanta e del Brescia: sunì, maiali, è l’offesa rivolta agli ultrà delle rondinelle.
L’intento dei Verdena era ironico, ma c’è chi non ha apprezzato, iniziando a insultare il gruppo composto da Alberto Ferrari, Luca Ferrari, Roberta Sammarelli. Robe da Facebook, si può dire, un luogo in cui la polemica aggressiva è dietro l'angolo. Per fortuna c’è chi cerca di smorzare i toni invitando alla calma, ma ormai il caso è scoppiato, con tanto di foto di Mazzone (quella della famosa corsa sotto la curva dell'Atalanta) postata in risposta. 
La replica sulla pagina Facebook dei Verdena è arrivata con un lungo post di Nora Bentivoglio, autrice della frase discussa, in cui viene sottolineato l'uso ironico dell'espressione «sunì». Bentivoglio chiede scusa a chi si è sentito offeso: «Però amici ed amiche, prendiamoci un pó meno sul serio - si legge nel testo -. Mettete da parte i bastoni e riconciliamoci una volta per tutte, se ce ne fosse davvero il bisogno».
Amici ed amiche.
Lo ammetto.
Ho scritto io il post sulla pagina dei Verdena riguardo la data di stasera al Musical zoo Festival .
Gonfiato oltre che frainteso, forse ha bisogno di una annotazione da parte mia, autrice.

Concedetemi una breve premessa: quando scrivo per conto dei Verdena penso sempre di rivolgermi ad un pubblico, ma prima ancora a persone, che amano la musica e nel caso specifico, la musica dei Verdena.
Forse sbagliando, parto da un presupposto semplicissimo, che chi li ascolta li 'conosca' e li 'segua'.
Che si tratti di politica, tifoserie da stadio, religione, etica o pernacchie, non hanno mai preso posizione pubblicamente e quando lo hanno fatto, a mia memoria, lo hanno sempre fatto in modo piuttosto delicato.
Quindi innanzi tutto non era minimamente mia intenzione farlo per loro o, tantomeno, prenderla io. La posizione.

Per me era piuttosto ovvio che non si trattasse di un post con intenti denigratori. Non avrebbe avuto alcun senso.
Non è quindi mia intenzione fare un post di scuse, giustificazioni o discolpe ma semplicemente chiarire quello che probabilmente non sono stata in grado di far emergere in questo già citato post.
Dare un'informazione che non fosse didascalica (perchè qualcuno si è lamentato che sembro l'ANSA) e, magari, anche un pochino spiritosa. Già. Volevo essere brillante ma non ce l'ho fatta.
Perdono.

Amiche ed amici, Brescia è una città splendida e non mi sono mai interessata al calcio o a sterili polemiche territoriali che a volte coivolgono la mia ridente città, Bergamo City, con la vicina e radiosa Brescia City .
Non mi arrabbio mai quando mi si chiede se sono di Bergamo o di Brescia.
Non mi interessa partecipare a inutili diatribe che vogliono le due City cugine o solo antiche amiche che mai più avranno il piacere di stringersi la mano.

Il vocabolo 'sunì', di per se effettivamente poco elegante, lo uso spesso quando scherzo con i fratelli e le sorelle di Brescia.
Evidentemente i miei interlocutori non badano molto a quello che dico perchè, conoscendomi, sanno che amo le burle e le sciocchezze.
Ho peccato però nell'avere omesso di pensare ad altri destinatari che non mi conoscono e che hanno una sensilità diversa dalla mia e da quella della mia combriccola.
Capisco che si possano essere sentiti offesi. E torno a chiedere scusa. Onestamente.

Però amici ed amiche, prendiamoci un pó meno sul serio.
Mettete da parte i bastoni e riconciliamoci una volta per tutte, se ce ne fosse davvero il bisogno.
Mettete in secondo piano gli attriti e praticate un'unica fede: l'amore.

Yo!

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