martedì 29 novembre 2011

TELEVISIONEPIRATA.it incontra i VERDENA

Buonasera Alberto, Luca e Roberta.

Gennaio 2011 esce “Wow”: quinto album in studio dei Verdena. Ad oggi, dopo un lungo tour ancora in corso, migliaia di dischi venduti, diverse date sold-out e riconoscimenti a livello nazionale e non solo, che giudizio vi sentire di dare all’esperienza di quest’ultimo anno?

Il 2011 è stato un anno molto positivo per noi, dopo tanto tempo passato in studio a lavorare su Wow siamo stati molto sorpresi di come è stato accolto il disco e il tour. Ma riusciremo a realizzare tutto quello che è successo solo quando ci fermeremo, a gennaio 2012.


Come si rapportano i Verdena con le case di produzione discografica, major o indipendenti (railways records) che siano? Su che margine di “potere” possono contare su quest’ultime?

Fin dal 1999 abbiamo un contratto con universal, con cui ci troviamo molto bene. La collaborazione con un’indipendente, Railways Records, è stata solo per la stampa di Wow in vinile, su liberatoria di universal, che non era interessata a stampare il supporto in questione.

Nelle vostre performance live “si ascolta” e si nota una certa attenzione e concentrazione nell’esecuzione, un suono ben curato e molto fedele al disco. Mentalmente come vi preparate ad un concerto? Tecnicamente invece, amate essere perfezionisti nell’esecuzione dei brani?

Per noi è molto importante cercare di suonare bene, su alcuni pezzi cerchiamo di essere il più fedeli possibile alla versione del disco, in altri invece cambiamo arrangiamento, dipende dal pezzo. Sicuramente la presenza di Omid Kazemijazi sul palco ci ha dato la possibilità di proporre i pezzi in maniera abbastanza simile al disco.


Prima di ogni concerto siamo molto nervosi e ansiosi, da sempre. Personalmente mi preparo facendo stretching. Luca fuma, Alberto si scalda la voce e fa stretching anche lui.

All’inizio della vostra carriera siete stati etichettati da molti, come i nuovi Nirvana, promotrici di un “grunge all’italiana”. Come l’avete presa? E’ stata, per l’esordio, una definizione calzante o pensavate di poter proporre altro con la vostra musica?

Siamo sempre stati grandi fans dei Nirvana, ma il fatto di etichettare a tutti i costi la nostra musica facendo paragoni con altri gruppi non ci è mai piaciuta. Abbiamo cercato di migliorarci nel tempo e di raggiungere una nostra identità. Speriamo di esserci riusciti.

Senza dubbio l’uscita di “Wow” ha permesso ai Verdena di riscuotere un notevole successo a livello nazionale e non solo. Molti addetti ai lavori l’ hanno definito come “il passo” o meglio, come il punto di svolta della band. Voi pensate sia stato davvero così o in realtà il vostro percorso di crescita musicale (non solo in termini di pubblico) ha subito un cambiamento preciso già in passato? E in occasione di quale lavoro discografico?

Noi sentiamo di aver iniziato un percorso con Requiem (2007); in questi ultimi due dischi pensiamo di aver sviluppato una nostra identità, molto più che in passato. Non sappiamo cosa succederà in futuro, speriamo di crescere ancora.

Alberto, Luca potremo sperare in una “rinascita”del vostro progetto “Betoschi”?

Non è escluso, ma per ora non è in previsione.


Nei dischi dei Verdena, ma soprattutto nell’ultimo, quanto hanno influito i vostri gusti personali d’ascolto musicale? Ne cercate l’ispirazione o cercate di evitare eventuali citazioni?

Ovviamente gli ascolti sono molto importanti ed è inevitabile che influenzino. Cerchiamo di assorbirli e non di riproporli ovviamente, anche se ci piacciono le citazioni spudorate, o meglio tributi, come può essere l’inizio de “Il gulliver” o di “Rossella roll over”

Già a partire dal vostro esordio discografico avete deciso di affiancare alla distribuzione CD, quella dei vinili; alcuni di questi oggi sono rarissimi e ricercatissimi compresa l’edizione “Wow” in doppio vinile bianco. Pensate che la vostra musica sia più adatta ad una riproduzione analogica (come la produzione, del resto) o è solo una vostra scelta stilistica?

Il vinile è sicuramente il supporto che più valorizza la riproduzione di Wow, in quanto tutta registrazione è stata fatta pensando a quello.

I Verdena con la loro produzione discografica sempre cangiante, hanno rappresentato e tutt’oggi rappresentano, una reale e rara alternativa di qualità nel panorama musicale italiano, da troppo tempo ormai musicalmente in letargo. Su quale artista/band emergente scommettereste oggi? Mentre, ritornando a noi, come vedete il futuro dei Verdena?

Al contrario pensiamo che in questo momento ci sia molto fermento nel panorama italiano. Abbiamo conosciuto molte band valide quest’anno, come Aucan, Iosonouncane e dalla nostra città Bergamo: Sakee sed, Spread, Bancale, Verbal.


marco lettini

http://www.televisionepirata.it/2011/11/televisionepirata-it-incontra-i-verdena/

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